Superando.it del 19.03.2020

Ancora niente LIS per le comunicazioni istituzionali!

«La Pubblica Amministrazione ha il dovere di tradurre anche in LIS (Lingua dei Segni Italiana) informazioni di rilevanza fondamentale, come i comunicati diffusi in questi giorni dalle Istituzioni, ai sensi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e non solo per salvaguardare la salute delle persone sorde che si avvalgono della LIS, ma anche per contenere la stessa pandemia da coronavirus»: lo dichiara Francesca Malaspina, presidente dell’ANIOS (Associazione Interpreti di Lingua dei Segni Italiana), unendosi alla denuncia in tal senso già espressa da altre organizzazioni.

Dopo la denuncia proveniente dall’ENS (Ente Nazionale per la Protezione e l’Assistenza dei Sordi), ripresa nei giorni scorsi sulle nostre pagine, anche l’ANIOS (Associazione Interpreti di Lingua dei Segni Italiana) segnala la mancanza di traduzione in LIS (Lingua dei Segni Italiana) dei comunicati diffusi in questi giorni dalle Istituzioni e dalle Pubbliche Amministrazioni, «pur rivestendo questi – come si legge in una nota – un’importanza fondamentale per trasmettere alla popolazione ordinanze, indicazioni e prescrizioni il cui mancato rispetto può portare a serie conseguenze per i singoli individui anche sul piano penale».
«Tutto ciò – aggiungono dall’ANIOS – ha lasciato spazio, tra l’altro, a iniziative da parte di alcuni che si improvvisano interpreti sui social media, iniziative che pur apparendo meritevoli di plauso per buona volontà, non garantiscono la professionalità e l’accuratezza di una diffusione predisposta e curata dai canali ufficiali».
«Ci uniamo dunque agli appelli già rivolti alle Istituzioni da parte delle Associazioni dei sordi nazionali e locali – dichiara Francesca Malaspina, presidente dell’ANIOS – nel ricordare che la Pubblica Amministrazione ha il dovere di rendere accessibili informazioni di tale rilevanza anche ai sensi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e non solo ai fini della salvaguardia della salute di quella popolazione sorda che si avvale della LIS, ma anche del contenimento della pandemia da coronavirus». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Manuela Izzo (manuela.izzo@virgilio.it).