Dalla sordità al lavoro, la rivincita di Corrado grazie alla lingua dei segni

CORDIGNANO. I pensieri passano attraverso le sue mani e quella lingua dei segni (Lis) che gli ha consentito di aprirsi al mondo. E con quei segni, tradotti dall’interprete, ha sostenuto l’esame di maturità superandolo brillantemente. Grazie alla Lis si è fatto capire e apprezzare durante lo stage in un’azienda che, a partire da settembre, lo vuole tra i suoi dipendenti. A dimostrare che, con grinta, volontà e gli strumenti giusti si può superare anche una grave disabilità è Corrado Caruso 21 enne di Cordignano. Poche settimane fa si è diplomato all’Ipsia Carniello di Brugnera (Pordenone) con il voto di 84 centesimi, e lo ha fatto sostenendo l’esame, assistito dalle interpreti Chiara, Gloria e Tiziana, con la lingua dei segni.

Un’infanzia di isolamento.
«È stata un’esperienza emozionante, difficile e impegnativa ma sono felice di aver raggiunto l’obiettivo, cioè il diploma – spiega -. Perché questo mi darà la possibilità di andare a lavorare e iniziare a rendermi indipendente». Ma il suo percorso non è stato facile. Corrado è nato con la sindrome di Usher, una rara malattia congenita che provoca sordità e retinite pigmentosa. Quindi Corrado non sente e vede poco, e i primi anni della sua vita sono stati di quasi totale isolamento, come racconta la mamma Miriam Zanette: «Fino alla quinta elementare Corrado ha vissuto nel suo mondo silenzioso, incapace di comunicare con gli altri bambini, non li sentiva, non capiva quello che dicevano, era escluso dai loro giochi. Perché nessuno gioca, ad esempio, a nascondino con un bambino sordo. Purtroppo le terapie dei medici che lo hanno seguito erano improntate all’oralismo. Ma finite le elementari ho deciso che dovevamo cambiare e l’ho iscritto a una scuola speciale a Modena. E lì mio figlio ha iniziato a vivere veramente, a parlare, a scrivere e a relazionarsi col mondo».

Il riscatto.
È in quella scuola che Corrado, insieme a bambini con le stesse patologie, ha imparato la lingua dei segni. E pian piano si è aperto alla vita. Dopo la licenza media si è iscritto all’istituto d’arte dove, assistito dalle sue interpreti, ha ottenuto ottimi risultati. Aveva 10 in architettura, perché adora disegnare. Purtroppo, però, per lui è arrivato un ostacolo insormontabile: «La filosofia – racconta -. Per capire i concetti devo tradurli nei segni, e con questa materia non ci riuscivo». Per questo ha deciso di trasferirsi all’Ipsia dove ha completato il percorso di studi, sempre assistito dalle sue interpreti. Si è diplomato con il secondo voto più alto della sua classe in progettazione e arredamento: «L’esame è stato emozionante, anche per gli insegnanti. Perché non credo avessero mai avuto uno studente sordo». E durante gli studi Corrado ha avviato anche il suo futuro professionale, grazie allo stage di alternanza scuola-lavoro che ha fatto alla Itlas di Cordignano. Già collaborava con la figlia dei proprietari, cha ha una cantina, e per la quale ha disegnato le etichette delle bottiglie del Prosecco: «È stata un’esperienza bellissima. A settembre inizierò a lavorare in azienda come dipendente, e sono felicissimo. Io adoro disegnare. Sono molto fortunato».

di Milvana Citter

Fonte: Corriere del Veneto del 23-07-2018