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Al Misericordia c’e’ l’orecchio bionico
La Nazione del 23.10.2019
Al Misericordia c’e’ l’orecchio bionico
All’ospedale cittadino iniziati gli interventi di impianto del dispositivo che permette di recuperare l’udito.
GROSSETO. Finalmente anche al Misericordia sarà possibile effettuare l’impianto dell’ “orecchio bionico”, un dispositivo elettronico che sostituisce l’orecchio interno nei pazienti con grave perdita dell’udito. Uno strumento importantissimo, specie nei bambini perché consente di arrivare a una vita autonoma, pienamente relazionale senza dover ricorrere all’apprendimento e quindi all’utilizzo della lingua dei segni per potersi esprimere. Il posizionamento degli impianti cocleari è eseguita nella Unità ospedaliera complessa Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Grosseto, diretta dal dottor Simone Boccuzzi. Il dispositivo permette di tornare a sentire grazie a un processore del suono, applicato dietro l’orecchio, che capta i segnali sonori dall’esterno e li trasmette a un ricevitore inserito sottocute, sempre dietro l’orecchio, il quale, a sua volta, invia gli input sonori agli elettrodi impiantati direttamente nella coclea (all’interno dell’orecchio), stimolando in tal modo il nervo acustico che passa l’informazione al cervello, sotto forma di segnale elettrico, interpretandolo come suono. Dunque l’impianto cocleare ha la funzione di riprodurre il delicato e preciso ingranaggio che permette agli esseri umani di riconoscere e udire i segnali sonori provenienti dall’ambiente esterno, aggirando le aree danneggiate dell’orecchio. «Sono circa 60 le cause di perdita severa dell’udito, tra cui stadi avanzati di otosclerosi, patologie genetiche degenerative, ipoacusia improvvisa – spiega Boccuzzi – Si tratta sempre di danni gravi che possono sfociare anche nella sordità. Per tutti questi casi è possibile risolvere il problema inserendo un impianto cocleare. Nel nostro reparto posizioniamo gli impianti a pazienti adulti che hanno perso l’udito dopo avere sviluppato un normale linguaggio e la cui funzione uditiva è estremamente compromessa. Per questo tipo di pazienti risulta infatti del tutto inutile il ricorso alle comuni protesi acustiche che fungono solamente da amplificatori del suono. L’intervento consente il miglioramento o il recupero della qualità della vita anche se è sempre necessario un periodo iniziale di riabilitazione post operatoria”. L’impianto cocleare si effettua tramite seduta chirurgica con una degenza di massimo due notti.