Argentin (Pd): “Senza barriere non significa cinema per tutti”

“Cinema senza barriere”, il progetto di Aiace ( Associazione italiana amici del cinema d’essai) Milano che prevede proiezioni di film con audio-commento per non vedenti e sottotitoli per non udenti, «è un’iniziativa straordinaria » , ma non basta. Lo dice Ileana Argentin, deputata del Pd e presidente di Aida (Associazione italiana diversi e alternativi), che ha diffuso una nota in vista del prossimo appuntamento della rassegna, in programma domani alle 19.30 all’Anteo. Qui, nell’ambito della rassegna ” Le vie del Cinema, i film di Venezia a Milano”, verrà proiettato Una storia senza nome di Roberto Andò.
E Argentin spiega: « Non trovo culturalmente corretto fare una rassegna cinematografica a parte per i disabili, sia pur se aperta a tutti. Questa cosa non mi piace, la trovo ghettizzante e incapace di includere tutti con le stesse opportunità. La mia non è una polemica, solo una constatazione».
La deputata ritiene che « il progetto non dovrebbe rimanere confinato a un particolare luogo e periodo, ma diventare una spinta perché noi disabili possiamo accedere sempre a questo servizio. Siamo consumatori come gli altri, disposti a pagare il biglietto a prezzo pieno, ma desiderosi di andare al cinema tutto l’anno, non solo per proiezioni prestabilite. Ho parlato in questi giorni con un sordo, che mi ha chiesto: “Perché se voglio andare a vedere un film a luci rosse tutti lo devono sapere?”. Questo rende l’idea della problematica».
Rivendicazioni che ha ben presenti anche Romano Fattorossi, direttore del progetto ” Cinema senza barriere”, secondo cui « se invece di prevedere una proiezione di questo tipo ogni mese fosse possibile metterne in calendario una al giorno o di più, sarebbe perfetto, ma poi ci si scontra con la realtà. In Italia non è possibile, perché non tutte le sale sono attrezzate e c’è un problema di costi. Una proiezione come quella di domani, non pensata solo per disabili, ma fruibile anche da loro, costa un po’ più di mille euro. Da qualche parte bisogna iniziare».
Sulla stessa lunghezza d’onda la direzione dell’Anteo: « Auspichiamo che si proceda verso un’inclusività sempre maggiore, ma dobbiamo tenere conto delle tecnologie oggi a disposizione. L’offerta di film fruibili dai disabili va necessariamente di pari passo con l’attività dei produttori. Per ora il nostro impegno in quest’ambito si manifesta con la partecipazione a ” Cinema senza barriere”, che riscuote un grande successo anche tra gli spettatori non disabili, e con la convenzione con Movie Reading, una piattaforma che consente di scaricare tramite un’app sottotitoli e audio-descrizioni su smartphone e tablet. Il servizio non è ancora disponibile per tutti i film, ma rappresenta un ulteriore passo verso l’inclusione ».

di Lucia Landoni

Fonte: La Repubblica del 25-09-2018