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Arte e accessibilita’: Paestum si racconta con un’app. Pensata in 6 lingue e in LIS
ArTribune del 05.12.2019
Arte e accessibilita’: Paestum si racconta con un’app. Pensata in 6 lingue e in LIS
Presentata l’app “Paestum”: uno strumento innovativo per conoscere la storia e il patrimonio del sito archeologico. È gratuita, facile da usare, disponibile in sei lingue e in lingua dei segni italiana (LIS).
PAESTUM. Andare a Paestum e passeggiare tra le rovine di uno dei siti archeologici più affascinanti d’Italia è sempre una buona idea. Da oggi lo è per un motivo in più: il Parco Archeologico ha lanciato una app che risponde ai principi dell’accessibilità universale e migliora la fruizione del sito archeologico. Per tutti. Si chiama “Paestum” ed è il risultato di quasi due anni di un lavoro svolto dal Parco Archeologico di Paestum ed ECCOM, in collaborazione con VISIVALAB e con l’Istituto Statale per sordi. Uno sforzo congiunto, per rispondere all’esigenza di avvicinare le rovine e la loro storia a un pubblico sempre più ampio.
CONTENUTI COMPRENSIBILI A TUTTI.
Primo, imprescindibile passo: la semplificazione dei contenuti. Leggi: evitare i termini tecnici e spiegarli quando necessari; puntare sul racconto di una storia più che sulla descrizione di un monumento; affiancare alle parole i suoni, i colori e gli odori per rendere meno asettico il testo e più coinvolgente l’ascolto. Scongiurato, così, il rischio di spaventare il visitatore con contenuti difficilmente intellegibili e facilmente noiosi. Per lo stesso motivo, la decisione di non usare i testi dei pannelli esplicativi già fruibili nel parco: oltre a evitare la duplicazione dei contenuti, si è voluto prendere le distanze dai tecnicismi. E attirare, così, anche il pubblico più giovane. La facilità dei testi, infatti, ben si adatta alle caratteristiche del mezzo scelto per veicolarli: la app è uno strumento veloce, che seduce e diverte un pubblico giovane e abituato alla velocità di fruizione dei messaggi digitali.
GRATIS SIA L’APP CHE IL WI-FI.
La grande rivoluzione operata da Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco, è coincisa con la scelta di rendere la app un servizio gratuito e fruibile a costo zero. Per farlo, la stesura dei testi è stata affidata ai professionisti interni al Parco: “abbiamo deciso di scrivere i testi noi archeologi, architetti e assistenti alla fruizione insieme a professionisti esterni, investendo in tal modo anche nelle nostre risorse umane” ha spiegato Zuchtriegel in occasione della presentazione della app. Così facendo, la proprietà intellettuale è rimasta all’interno del Parco (e non nelle mani di un concessionario esterno, come spesso accade), che ha potuto scegliere, in piena libertà e autonomia, il prezzo di vendita del servizio. Non solo l’app è gratis, ma per scaricarla da Apple Store o Android si può sfruttare la connessione wi-fi gratuita che – “per la prima volta in Italia”, afferma Zuchtriegel, “copre l’intera estensione del parco archeologico”, oltre al museo. Insomma, nessuna barriera di carattere economico tra la app e il suo fruitore.
NON SOLO ITALIANO, L’APP È IN SEI LINGUE E IN LIS.
Anche gli ostacoli di carattere linguistico sono stati eliminati. La app è disponibile in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo e cinese. Insieme, le sei lingue scelte coprono oltre 3 miliardi e mezzo di abitanti della Terra. E la volontà, assicurano, è di ampliare ulteriormente l’offerta considerando le lingue del nuovo turismo emergente. Una scelta lungimirante, quella della traduzione dei testi in lingue diverse dall’inglese, che centra in pieno l’obiettivo dell’accessibilità: camminare per Paestum ascoltando un audio nella propria lingua significa potersi concentrare su ciò che si vede e non sulla comprensione di un contenuto ricevuto in una lingua che non si padroneggia. Ma la vera novità riguarda la traduzione dei contenuti audio della app nella lingua dei segni italiana (LIS), una scelta di inclusione importante perché allarga il bacino di fruizione del servizio a tutti gli appartenenti alla comunità sorda italiana. Un passo avanti significativo nel percorso di eliminazione di barriere o discriminazioni nella fruizione del patrimonio artistico-culturale.
COME FUNZIONA L’APP.
Parola d’ordine: personalizzazione. Una volta scaricata, l’app è veramente uno strumento nelle mani dell’utente, che non è un soggetto passivo, che spinge il pulsante una volta e mai più, ma un fruitore attivo, chiamato a scegliere – oltre alla lingua – la durata dell’ascolto, il tema del percorso (tre “miti e riti”, “vita quotidiana”, “Paestum greca e lucana”, “Paestum romana”), i punti d’interesse da visitare (59 in tutto, individuabili su una mappa geo-localizzata) e quelli su cui soffermarsi con approfondimenti e fotografie. Il tutto anticipato da un tutorial che illustra il funzionamento della app. Grazie all’app, a Paestum la frase non capisco non ha più diritto di cittadinanza.
di Giulia Carcani