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Bosco Albergati è sempre più inclusivo Plastico e testi in rilievo per non vedenti
Il Resto del Carlino del 29/03/2023
CASTELFRANCO. Bosco Albergati sempre più inclusivo. Grazie alla Fondazione di Modena, che sostiene il progetto, uno dei polmoni verdi del territorio sarà accessibile anche al pubblico con disabilità visiva grazie a un articolato servizio di visita.
L’intervento, curato da Michele Piccolo, docente esperto in tiflodidattica (la didattica rivolta a persone non vedenti e ipovedenti) e Stefano Manzotti, progettista di materiali tattili, prevede varie migliorie: dopo la costruzione di un plastico tattile raffigurante l’area del parco, si procederà alla realizzazione di tavole in rilievo, testi descrittivi e un percorso formativo per gli operatori attivi al Bosco.
«Bosco Albergati – spiega Natalino Bergonzini, presidente de “La città degli alberi” – è un parco dove abbiamo messo a dimora 2000 piante ad alto fusto e 3500 arbusti, ma con un progetto molto particolare. Qui, le piante sono messe a dimora nell’incrocio degli angoli dei poligoni, quindi c’è una distanza tra un albero e l’altro che permette loro di svilupparsi con tutta la chioma. Per far conoscere questo progetto avevamo bisogno di costruire qualcosa a disposizione di tutti, anche a chi non vede, quindi abbiamo realizzato un plastico che permetterà, al tatto, di percepire ciò che possono vedere gli altri. Ma stiamo ragionando sul creare uno spazio sempre più per tutti: abbiamo iniziato a progettare, e in parte realizzare, un giardino delle farfalle con un percorso di 280 metri percorribile anche in carrozzina». L’idea è di trasformare Bosco Albergati in un laboratorio di riflessione, condivisione e sperimentazione didattica. «Bosco Albergati – ricorda Valerio Zanni, consigliere di amministrazione della Fondazione – è il parco più grande di pianura della Regione e la Fondazione da alcuni anni ormai sostiene progetti legati alle tematiche ambientali. Questo progetto, al di là dell’ecosostenibilità e dei percorsi ambientali, raccoglie anche una sfida sociale: far conoscere il parco e le varie specie di biodiversità a coloro che hanno una disabilità visiva. Questo per noi è un ulteriore valore aggiunto, che ci ha portato a finanziare e contribuire a questo progetto con 25mila euro».
«All’interno del progetto – racconta Stefano Manzotti – mi occupo di produrre strumenti tiflodidattici, ovvero di tradurre elementi in forme plastiche che possano essere tangibili da persone con difficoltà visive».
di Sofia Silingardi