“Conoscere la cecità e la sordità per scoprirne i limiti ma anche le potenzialità”

Il Dolomiti del 18/09/2020

TRENTO. Attività sia con le scuole che con il resto della comunità, speciali eventi al buio e percorsi di formazione rivolti a categorie specifiche. Queste le principali proposte che caratterizzano la campagna di sensibilizzazione che la cooperativa sociale AbC Irifor del Trentino da tempo porta avanti con impegno e determinazione, mossa dalla piena consapevolezza che anche ciechi, ipovedenti e sordi facciano parte della società.

Una campagna il cui obiettivo è quello di far conoscere cosa siano realmente la cecità, l’ipovisione e la sordità e di raggiungere quante più persone possibili. Un modo, questo, per portare l’attenzione sui limiti di queste disabilità, ma soprattutto sulle loro grandi potenzialità. Si tratta infatti di disabilità specifiche, che quindi richiedono una conoscenza su come potersi rapportare con la persona cieca o sorda nel modo più corretto possibile. Informazioni che nelle persone non possono essere date per scontate, e che quindi necessitano di essere impartite ed approfondite. In questo senso, il lavoro svolto di AbC Irifor (andando ad incontrare cittadini di tutte le età), rappresenta un ruolo chiave e di grande valore.

Dalle scuole ai più disparati ambienti di lavoro: è questa la strategia messa in atto affinché si diffonda una maggiore cultura su cecità e sordità nel territorio. La cooperativa ha infatti già tenuto numerosi incontri formativi, tra cui con accompagnatori di montagna e anche vigili del fuoco volontari visto che, in una condizione di emergenza, è bene sapere come comportarsi qualora ci si trovi davanti ad una persona cieca o sorda.

Tutti gli eventi e le proposte della campagna di sensibilizzazione partono dal rendere gli operatori con disabilità della cooperativa i principali protagonisti ed “insegnati”.

Dopo gli incontri formativi, il pezzo “forte” è rappresentato dalle cene al buio allestite dalla cooperativa, in cui ospiti pronti per il banchetto si trovano “azzerato” il senso della vista. “Le persone che prendono parte alle nostre cene – spiega a ilDolomiti.it Irene Matassoni, responsabile dell’area progetti e comunicazione di AbC Irifor del Trentino – vengono calate in una situazione di buio artificiale, trovandosi quindi costrette a fare totale riferimento agli altri sensi”. Chi si trova seduto a tavola, quindi, non potrà vedere la pietanza che ha nel piatto, e dovrà perciò fare affidamento sul suo olfatto e gusto. “Gli ospiti non sono assolutamente lasciati soli, ma anzi vengono guidati da persone con disabilità visive, pronte ad offrire consigli e strategie”. Si tratta di un’esperienza che permette di capovolgere i tradizionali ruoli di accompagnato ed accompagnatore. “In queste occasioni si creano sempre momenti molto piacevoli per tutti, in cui si chiacchiera e ci si confronta”.

E, ovviamente una campagna di sensibilizzazione non può non fare tappa nelle scuole. “I bambini – prosegue – non sono bloccati dai pregiudizi e quindi ai nostri operatori pongono le domande più disparate. Tante volte incontriamo alunni e studenti che non hanno mai visto un cieco o un sordo e questi incontri servono per fargli capire come anche una persona con queste disabilità possa avere un lavoro, farsi una famiglia, leggere un libro o, se sordo, guidare la macchina”.

“Queste occasioni – continua – rappresentano dei momenti arricchimento reciproco, specialmente per i nostri giovani volontari ciechi o ipovedenti. Si trovano ad interagire con persone di tutte le età e di tutti i tipi che spesso partono con un’ottica pietistica ma che invece, dopo per esempio un nostro evento al buio, capiscono quanto chi è cieco, ipovedente o sordo è in grado di fare”.

La campagna gira per il territorio (e a volte anche per l’Italia) grazie al “Dark on the road”, un truck allestito a bar, realizzato con il contributo di alcuni sponsor.

Per via dell’emergenza Coronavirus, ad oggi gli eventi al buio sono sospesi, ma la sensibilizzazione non si è fermata e sta ora proseguendo con incontri di formazione a distanza. “Il senso di quello che facciamo – conclude Irene – è riuscire a raggiungere più categorie possibili, dagli impiegati degli uffici pubblici agli autisti dei mezzi di trasporto, dagli architetti agli ingegneri e così via, perché tutti possono avere a che fare con una persona cieca o sorda. E sapere cosa fare in questi casi, è già un modo molto bello per entrarci in contatto”.

Se interessati ad un corso di formazione a distanza o per qualunque altra informazione, è possibile scrivere un’email a sensibilizzazione@abcirifor.it o guardare il sito web di AbC Irifor del Trentino cliccando qui.

di Lucia Brunello