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Disegno di legge approvato Conferenza nazionale del Filo d’Oro al via oggi
Disegno di legge approvato Conferenza nazionale del Filo d’Oro al via oggi
CASTELFIDARDO. Apre oggi l’ottava Conferenza nazionale delle persone sordocieche della Lega del Filo d’Oro. «L’approvazione del disegno di legge per il riconoscimento della lingua dei segni è stato un primo passo per garantire i diritti delle persone sordocieche e promuovere la rimozione delle barriere e degli ostacoli nella comunicazione. Ma c’è ancora tanto da fare per far sì che queste persone non vivano isolate e possano avere anche loro una piena partecipazione alla vita sociale», dice Rossano Bartoli, segretario generale dell’Associazione.
Da oggi fino a domenica 12, le persone sordocieche della Lega del Filo d’Oro si riuniscono ad Abano Terme. L’evento ha cadenza triennale e rappresenta un’occasione importante di incontro, confronto e stimolo per le persone sordocieche a cui l’Associazione si dedica da oltre 50 anni. Oggi, dopo l’apertura dei lavori del presidente della Lega del Filo d’Oro Francesco Marchesi e i saluti del sindaco di Abano Terme Federico Barbierato, seguiranno gli interventi del Presidente del comitato delle persone sordocieche Francesco Ardizzino e del senatore Francesco Russo, relatore del provvedimento sul disegno di legge per il riconoscimento della lingua italiana dei segni, approvato al Senato nei giorni scorsi.
Il titolo della Conferenza di quest’anno Verso il mondo che vorrei vuole evidenziare il percorso di attività e di crescita delle persone con sordocecità. Purtroppo ancora oggi molte persone sordocieche vivono in uno stato di isolamento, mentre altre non accettano la loro condizione.
Alcuni tengono nascosti i loro problemi oppure i familiari stessi non consentono loro di condurre una vita indipendente per paura che non possano essere autosufficienti. Secondo un recente studio realizzato dall’Istat in collaborazione con la Lega del Filo d’Oro, in Italia le persone affette da problematiche sia alla vista che all’udito sono 189 mila. Fra questi, anche bambini e ragazzi iscritti alle scuole primarie e secondarie.
di Arianna Carini
Fonte: Corriere Adriatico del 09-11-2017