Il Giornale di Vicenza del 14/02/2023

Nicola Noro ha descritto ai non udenti la manifestazione canora da uno studio Rai di Roma «Ci sono sempre degli imprevisti, come quando Blanco si è scatenato sui fiori del palco»

COSTABISSARA. Per lui questo è stato il quarto Sanremo. Nicola Noro, 26 anni, di Costabissara, esperto nella lingua dei segni, ha partecipato anche a questa edizione del Festival della canzone italiana. La sua attività nella rassegna musicale è stata quella di fare da interprete per le persone sorde che non hanno la possibilità di ascoltare i brani che vengono proposti al teatro dell’Ariston. Insieme a lui ha partecipato una squadra di esperti che, attraverso la lingua dei segni e l’interpretazione del corpo, sono riusciti a far vivere ai non udenti le emozioni delle canzoni. La traduzione del Festival con la lingua dei segni avviene in diretta e in parallelo al Festival stesso, in uno studio Rai di Roma, in via Teulada. «Anche quest’anno è stato molto bello – racconta Noro -. In questa edizione del Festival sono aumentate le persone sorde in squadra, siamo 8 persone udenti e 8 persone sorde. Ci sono stati molti imprevisti e improvvisazioni, per esempio, ho interpretato sia Blanco quando ha spaccato tutto, che Fedez, quando ha fatto il freestyle improvvisato sul momento».

Nicola è un esperto nella lingua dei segni e si è laureato all’università Ca’ Foscari di Venezia in linguistica per la sordità e disturbi del linguaggio. L’esperienza del Festival è per lui sempre una nuova avventura che vive al massimo. «Un’altra novità rispetto agli anni passati è che avevamo il pubblico nello studio a Roma – prosegue -. È sempre una grande emozione trasmettere la musica con la lingua dei segni italiana, perché il bellissimo spettacolo di Sanremo sia accessibile anche alle persone sorde. È emozionante anche fare da feedback, come si dice nel nostro gergo, alle persone non udenti quando traducono. Questo significa mettersi davanti a loro per dare il ritmo della canzone mentre la interpretano e dare l’attacco delle strofe o del ritornello perché seguano il ritmo della performance all’Ariston». Nicola Noro è approdato a Roma lo scorso venerdì ed ha concluso la sua entusiasmante esperienza domenica con la chiusura del Festival. «Abbiamo lavorato da casa per preparare la traduzione delle canzoni già dall’11 gennaio – conclude -. Ora il Festival è finito e quindi si torna alla normalità. Dopo la laurea ho iniziato a lavorare come interprete artistico di lingua dei segni e quindi traduco spettacoli teatrali, concerti e rassegne. Sono inoltre insegnate di lis e di sostegno».