Il museo Coricama avvia l’esperimento delle visite sensoriali

Da oggi. A fare da cicerone sarà una giovane non vedente.
L’iniziativa punta all’inclusione e alla massima accessibilità.

MANIAGO. Il museo Coricama di Maniago apre le porte alle visite sensoriali in lingue diverse: a fare da cicerone sarà la spilimberghese Giulia Oblach, giovane non vedente. Chiunque potrà partecipare: i visitatori verranno, infatti, bendati. Il primo appuntamento è in programma alle 16 di oggi. Il museo dell’arte fabbrile e delle coltellerie punta quindi all’inclusione e alla massima accessibilità.
«Questi “blind tours” sono finalizzati a una maggiore sensibilizzazione verso l’inclusione, un modo per abbattere le barriere provando a usare una diversa abilità nel modo di percepire le cose – hanno fatto sapere dal Coricama -. Un evento che porterà arricchimento per i visitatori. Giulia farà da guida – hanno aggiunto -. Una ragazza non vedente non nuova a questo genere di proposte: durante la biennale di Venezia ha maturato le prime esperienze da guida turistica, illustrando ponti e canali del capoluogo veneto a decine di persone che, bendandosi gli occhi, hanno potuto riscoprire la città da un punto di vista diverso. Agevolata anche dalla conoscenza di inglese, francese e tedesco, Giulia potrà interagire con un pubblico internazionale». Entusiasta del progetto sperimentale è l’assessore al turismo, Cristina Querin. «Si tratta di un’esperienza nuova per il Coricama, realizzata in collaborazione con l’ecomuseo Lis aganis – ha commentato -. Quella che si apre è una fase sperimentale: in base anche alla risposta che otterremo dai visitatori, valuteremo se proporla in futuro». li appuntamenti sono in calendario anche alle 11 e alle 16 di domani, sabato e domenica. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare l’ufficio turistico di Maniago allo 0427-709063 o scrivere a coricama@maniago.it.Querin ha ricordato che per il Coricama c’è in ballo un altro progetto che contempla la creazione di un percorso per non vedenti. Vede protagonisti universitari che frequentano all’ateneo di Trieste il percorso in traduttori e interpreti. Al Coricama non si punterà solamente sull’impiego di audioguide, ma anche su un percorso tattile, considerato che il materiale in esposizione si presta pure a questa tipologia di esperienza sensoriale.

di Giulia Sacchi

Fonte: Messaggero Veneto del 02-08-2018