La Tecnica della Scuola del 17/01/2023

BARI. Ci sono notizie che fanno bene e diventano, se diffuse, buone pratiche da condividere: una di queste è sicuramente la decisione della Regione Puglia di introdurre nella scuola secondaria di primo grado l’insegnamento della LIS, la lingua dei segni.
In attuazione della legge regionale 30 dicembre 2021, n. 51 all’art.17, che riconosce la Lingua dei Segni Italiana (LIS) e la Lingua dei Segni Italiana Tattile (LIST), a fine dicembre 2022 è stato presentato il progetto pilota regionale dedicato all’inclusione sociale e all’integrazione scolastica delle persone sorde. L’iniziativa regionale si articolerà lungo due assi d’intervento.

Le linee di intervento
La prima linea di intervento, a cura dell’Assessorato regionale al Welfare, prevede l’attivazione di capillari servizi di interpretariato nei luoghi chiave – nelle pubbliche amministrazioni, nelle strutture socio sanitarie, nei tribunali, ecc.- sia in presenza sia mediante l’utilizzo di innovative piattaforme digitali con l’obiettivo di abbattere le barriere della comunicazione e garantire pienamente i diritti di cittadinanza delle persone sorde.
La seconda linea di intervento, invece, a cura dell’Assessorato all’Istruzione, prevede l’organizzazione di corsi di insegnamento della LIS e della LIST nelle scuole secondarie di primo grado della Puglia. Nella suddivisione dei compiti, la Regione Puglia – Sezione Istruzione e Università e il Dipartimento regionale al Welfare, per quanto di propria competenza, procederanno a dare attuazione alla progettualità prevista e assumeranno i compiti di coordinamento, co-progettazione, monitoraggio e valutazione; l’USR – Ufficio Scolastico Regionale assolverà a compiti di supporto scientifico alla progettazione, monitoraggio e curerà la diffusione dell’iniziativa e il coinvolgimento del sistema scolastico della Puglia. Sarà anche presa in carico la formazione del personale docente, che sarà pertanto protagonista di un cambiamento importante nel mondo dell’istruzione.

Il progetto inclusivo
Positivi e ottimistici i commenti degli amministratori locali che dicono: “Si tratta di un progetto davvero innovativo e unico nel panorama italiano che ci auguriamo possa portare a risultati eccellenti per diventare un esempio da replicare su tutta la scena nazionale. Perché la piena inclusione e realizzazione delle persone sorde passa innanzitutto dai banchi di scuola”.
Il progetto si inserisce pienamente nel programma per le politiche di inclusione sociale e integrazione scolastica delle persone sorde: sono 5.000 in Puglia, con una percentuale dell’8% a livello nazionale.
L’Assessore regionale all’Istruzione, nel presentare il progetto, ha detto: “L’idea è quella di sensibilizzare la comunità scolastica regionale all’inclusione e alla pluralità di linguaggi anche attraverso la promozione di corsi di insegnamento della LIS e della LIST (Lingua dei Segni Italiana Tattile) soprattutto nelle scuole del primo ciclo dove, dai dati ISTAT, emerge una maggiore concentrazione di alunni con sordità”.
La Puglia dunque, invertendo uno stereotipo, che vede le regioni del Sud Italia più arretrate e meno inclusive, si pone come pioniera di una progettazione, che i suoi promotori si augurano non solo ottenga risultati sul piano dell’inclusione, ma che diventi un esempio da replicare altrove.

di Carmelina Maurizio