Resta informato
Scopri tutte le notizie e rimani aggiornato iscrivendoti alla newsletter
«La voce nelle mani», così la scuola vince tutte le barriere
«La voce nelle mani», così la scuola vince tutte le barriere
SALERNO. Ridurre le distanze, abbattere le barriere, immergersi nell’integrazione. Da domani parte «La voce nelle mani», un progetto sulla Lingua Italiana dei Segni che coinvolge gli alunni della seconda classe dell’Istituto comprensivo «Tommaso Anardi» ideato da Almerico Sessa, papà di un alunno autistico. Grazie all’attenzione del dirigente scolastico Guglielmo Formisano, e con l’associazione di promozione sociale sordi e udenti «Il Campanile» e all’interprete madre lingua Lis Pina Lodato, «La voce nelle mani» aiuterà i bambini ad avvicinarsi a un linguaggio diverso, che consentirà loro di interagire con coetanei che hanno difficolta nel linguaggio.
«Mi ritengo un papà fortunato perché nei primi anni di studio di mio figlio David ho conosciuto insegnanti che hanno fatto uno straordinario lavoro di integrazione, malgrado le burocrazie, per ottenere un assistente alla comunicazione» racconta Sessa. «David è un bambino non verbale – continua – si è avvicinato al dialogo tramite la Lis. Io e mia moglie Sara abbiamo visto notevoli miglioramenti, nostro figlio iniziava a comunicare e abbandona stereotipi e nervosismi. La lingua dei segni è stata scelta da David come linguaggio».
IL PROGETTO
Mancava però un anello della catena dell’integrazione. «Nel primo anno della primaria e stato benvoluto e amato dai compagni – aggiunge – ma mi sono accorto che non potevano comunicare. Oggi frequenta la seconda classe e il mio pensiero andava sempre all’integrazione. Ho pensato così di proporre il progetto al dirigente Formisano, che lo ha accolto con entusiasmo. Spero che questa iniziativa non finisca con l’anno scolastico, ma possa continuare, perché parlarsi è bello anche con le mani». Nel luglio scorso, il consiglio regionale della Campania aveva approvato all’unanimità il testo unificato «Disposizioni per l’inclusione sociale, la rimozione delle barriere alla comunicazione, il riconoscimento e la promozione della lingua dei segni italiana e della lingua dei segni italiana tattile», è stato quindi tutto più semplice. La Regione è stata la prima in Italia ad approvare il provvedimento, un traguardo giunto dopo anni di lotte di associazioni e federazioni, non solo di sordi ma anche di quelle che si occupano della disabilità in genere. Almerico Sessa ha ideato e proposto così il progetto «La voce delle mani».
«È dimostrato a livello scientifico che la Lis stimola aree cerebrali analoghe a quelle che si attivano con la lingua parlata, permettendo il pieno sviluppo delle capacita cognitive – spiega il dirigente Formisano – non è una lingua univoca, ma si esprime in forme locali che si differenziano come la lingua italiana da quella inglese, francese, cinese e così via». Attraverso la Lis si stimola l’espressione visivo-gestuale, potenziando aree cognitive come l’attenzione, la discriminazione e la memoria visiva. I risultati ottenuti con autistici sono ottimi perché sfrutta le abilita visive, potente risorsa. Domani il progetto prende il via, rivolto a tutti i bambini della seconda classe della primaria Anardi di Scafati per abbattere l’ultima barriera.
di Mariagiovanna Capone
Fonte: Il Mattino del 24.03.2019