Vita.it del 05.11.2019

Lega del Filo d’Oro. A teatro con “Anna dei Miracoli” ci sono tutti i nostri bambini

Debutta a Osimo il 23 novembre la nuova produzione del Teatro Franco Parenti, ispirata alla storia vera di Helen Keller e della sua insegnante Anne Sullivan. Una vicenda che somiglia a quella di Sabina Santilli, sordocieca e fondatrice della Lega del Filo d’Oro e a quella che ancora oggi vivono le tante famiglie che si rivolgono all’Associazione. Mascia Musy sarà Anne Sullivan: «l’amore di questa storia è quell’amore universale di chi si prende cura del più debole e proprio per questo ha bisogno di aiuto e di amore più di chiunque altro».

OSIMO. Osimo, 23 novembre: è la data della prima di uno spettacolo teatrale emozionante e intenso, “Anna dei Miracoli”, prodotto dal Teatro Franco Parenti per la Lega del Filo d’Oro. La pièce teatrale si ispira alla storia vera dell’americana Helen Keller (1880-1968), divenuta sordocieca a meno di due anni, che grazie alla sua insegnante Anne Sullivan (anch’essa parzialmente cieca) imparò a parlare, leggere, studiare, laureandosi e avendo una vita autonoma. Una vicenda già divenuta celebre negli anni ’60 grazie al film ““The miracle worker”, in italiano appunto “Anna dei miracoli”, diretto da Arthur Penn. Ora nel ruolo di Anne ci sarà Mascia Musy, la regia è di Emanuela Giordano, sullo sfondo c’è anche un po’ la storia di Sabina Santilli, la Helen Keller italiana, fondatrice della Lega del Filo d’Oro, divenuta anche lei sordocieca all’età di 7 anni, per una meningite. La pièce teatrale indagherà con uno sguardo contemporaneo cosa succede quando in una famiglia nasce un figlio “diverso”, quello che si pensa sempre possa nascere solo ad altri. Cosa accade ad un padre ed una madre che non riescono comunicare con il loro stesso figlio? Come si muovono sentimenti contrastanti di rabbia e amore, di senso di sconfitta e di sperenza? E quanto conta, come è stato per Helen, proprio nel momento in cui si pensa di non avere scelta, l’incontro con una persona che sa trovare una strada nel buio e nel silenzio, per rimettere questi bambini in comunicazione con il mondo, cominciando dai loro genitori? È qui che l’incontro fra la produzione del Franco Parenti e la Lega del Filo d’Oro apre scenari inediti.

«Anna dei miracoli è una storia vera e racconta in modo emblematico la storia di tutte quelle famiglie che arrivano da noi dopo essersi sentite dire tante volte che non c’era nulla da fare con i loro figli. Racconta del loro senso iniziale di sconfitta e di impotenza e della fiducia che ripongono nella Lega del Filo d’Oro che un passo dopo l’altro oltre ad assistere i figli, dà supporto alle famiglie, insegnando anche a loro un metodo per gestire e comunicare con i propri ragazzi», afferma Rossano Bartoli Presidente della Lega del Filo d’Oro. «Questa opera teatrale narra il passaggio alla lingua dei segni, un bene immateriale dell’umanità, una rivoluzione linguistica che ha permesso di aprire un dialogo tra chi parla e chi non parla. La lingua dei segni, in questo caso tattile, permetterà ad Helen di raccontare la sua storia, di apprendere, di esprimere sentimenti e necessità, di crescere e di farsi rispettare».

Anna dei miracoli racconta in modo emblematico la storia di tutte quelle famiglie che arrivano da noi dopo essersi sentite dire tante volte che non c’era nulla da fare con i loro figli.
(Rossano Bartoli, presidente della Lega del Filo d’Oro)

La produzione di Anna dei Miracoli rappresenta per il Teatro Franco Parenti di Milano una occasione imperdibile di collaborazione fra teatro e solidarietà, arte e volontariato, cultura e amore per il prossimo. Per la direttrice e anima del Teatro Franco Parenti, Andrée Ruth Shammah, «quello che ci ha sempre contraddistinto è il coraggio di andare oltre schemi e sentieri battuti, abbiamo sempre proposto spettacoli nati dalla voglia di sperimentare, che portassero in scena temi diversi, realtà al limite, storie di impegno sociale e cambiamento. Sensibilizzare il pubblico alle fragilità umane è fra gli scopi primari del nostro teatro. Siamo convinti che il Teatro, con la sua potenza comunicativa, possa dare una voce a chi non ce l’ha».

Sensibilizzare il pubblico alle fragilità umane è fra gli scopi primari del nostro teatro. Siamo convinti che il Teatro, con la sua potenza comunicativa, possa dare una voce a chi non ce l’ha.
(Andrée Ruth Shammah, direttrice del Teatro Franco Parenti )

Helen Keller visse negli Stati Uniti, divenne sordocieca a poco meno di 2 anni, probabilmente in seguito a meningite, nel 1904 si laureò con lode e come avvocato si impegnò in molte cause per i diritti delle persone con disabilità e in cause progressiste. Scrisse un libro autobiografico “Storia della mia vita”, tradotto in 50 lingue, il primo di altri undici libri e numerosi articoli che la resero un’autrice famosa in tutto il mondo. Una biografia che ha subito colpito Mascia Musy, l’attrice protagonista di “Anna dei Miracoli”, nelle vesti di Anne Sullivan. «Non appena ho letto il testo ho creduto fortemente in questa storia e ho desiderato interpretarla, ho bloccato i diritti e mi sono messa a cercare chi avrebbe potuto abbracciare questo progetto con la mia stessa passione. Sono felice di realizzarlo insieme alla Lega del Filo d’Oro, che da più di 50 anni si prende cura in modo straordinario delle persone sordocieche, e con due signore del teatro che apprezzo profondamente, Emanuela Giordano per la regia e l’adattamento originale, e Andrèe Ruth Shammah per la produzione col suo prestigioso Teatro Franco Parenti. Ho così a cuore questo spettacolo perché è la storia di un amore grandissimo, forse il più grande. Non ci racconta di un amore fra maschio e femmina, neppure di quello immenso e folle fra Romeo e Giulietta, e neppure di quello genetico e assoluto come quello fra un genitore e un figlio, o come quello fraterno: l’amore di questa storia è quell’amore universale e straordinario di chi si prende cura del più debole semplicemente perché è ‘diverso’ e proprio per questo ha bisogno di aiuto e di amore più di chiunque altro».

Anche Sabina Santilli, la fondatrice della Lega del Filo d’Oro, divenuta sordocieca da bambina, imparò il Braille e il Malossi, riacquistando la possibilità di comunicare, leggere e scrivere. Col tempo, imparò a comunicare in 5 lingue diverse e ad essere indipendente in ogni attività quotidiana e poi diede vita all’Associazione che nel nostro paese è da oltre 50 anni il punto di riferimento delle persone sordocieche e delle loro famiglie, certa che nessuna condizione sia così grave da non poter migliorare con un’educazione adeguata.

Lo spettacolo “Anna dei miracoli” andrà in scena per la prima volta al Teatro La Nuova Fenice di Osimo il 23 novembre e in replica il giorno seguente. Proseguirà la tournée il 13 dicembre al Teatro Auditorium di Rho (MI), 14 e 15 dicembre al Teatro Due S. Grande di Parma, dal 17 al 22 dicembre sarà al Teatro Biondo di Palermo, il 4 e il 5 gennaio al Teatro Pirandello di Agrigento, dal 9 al 12 gennaio al Teatro Duse di Genova, il 15 gennaio all’Auditorium S. Chiara di Trento, il 16 gennaio al Teatro Comunale di Tione, il 18 gennaio al Teatro Goldoni di Corinaldo (AN), il 19 gennaio al Teatro dei Marsi di Avezzano, il 23 gennaio al Teatro il Maggiore di Verbania, il 24 gennaio al Teatro G. Pasta di Saronno, il 26 gennaio al Teatro Comunale Mercato di San Severino. Per l’acquisto dei biglietti, si rimanda al sito dei teatri che ospitano la pièce. La tournée proseguirà poi con nuove date lungo l’anno 2020. Una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Eppela, intitolata “Anna dei miracoli. Teatro Franco Parenti per la Lega del Filo d’Oro” permetterà di coprire una minima parte dei costi produttivi dei quali il teatro si sta facendo carico, ma soprattutto di condividere con tante persone la sensibilità ai temi dello spettacolo dando risonanza a una realtà, quella della Lega del Filo d’Oro, capace di rendere possibile l’impossibile, di fare “miracoli”. Contattando direttamente il Teatro Franco Parenti (donazioni@teatrofrancoparenti.com) è possibile invece fare donazioni superiori a 500 euro usufruendo dell’Art Bonus e recuperando così il 65% dell’importo donato. A Philippe Foriel-Destezet e Francesca Merloni, i primi sostenitori dello spettacolo, va un affettuoso ringraziamento.