2001

Presidente: Pietro Matera

Consiglieri:  G. Brambilla, P. Ghezzi, M. Tilocca, G. Teneggi, C. Friggi,  M. Zicari, V. Bilgini, G. Soliani,

 

«CISS 2001» – Aggiornamento della sua storia

Il libro «CISS 2001», edito dal Comité Internationale Sports des Sourds in occasione dei XIX Deaflympics, Roma 2001,  e tradotto pure in lingua italiana,è la settima edizione, riveduta ed aggiornata. La prima edizione fu stampata nel 1934, la seconda nel 1949, la terza nel 1958, la quarta nel 1966, la quinta, cui contribuì l’italiano Francesco Rubino, nel 1974, e la sesta fu riveduta nel 1985.

Composto di 194 pagine e nello stesso formato, 15×21, dei precedenti aggiornamenti, il libro si apre con un significativo messaggio del Presidente dell’International Olympic Committee, Juan Antonio Samaranch che, nell’imminenza del termine del suo mandato, rammenta che proprio all’inizio della sua carica, nel 1981, ebbe modo di conoscere ed apprezzare, durante i Deaflympics (allora si chiamavano World Games) di Colonia, in Germania, l’organizzazione del Comitato Sportivo internazionale dei Sordi, ed in questo lasso di tempo il CISS ha avuto una grande espansione tra i Paesi del mondo e, anche per quel motivo, è orgoglioso di contribuire, con quella prefazione, al nuovo prontuario del CISS.

Il libro riporta le biografie dei presidenti che si sono  succeduti alla guida del Comitato Internazionale Sport dei Sordi. Ci sono poi i profili dei quattro Segretari Generali del CISS, dal belga Antoine Dresse, (1924-67), allo svedese Osvald Dahlgren (1967-73), al danese Knud Sondergaard (1973-97), all’attuale Segretario, la statunitense Donalda Kay Ammons.

Ci sono anche i ritratti biografici di alcuni altri membri dell’«Executive Committee» del CISS che si sono conquistati dei meriti particolari, come il polacco Kazimierz Wlostowshi, il tedesco Heinrich Siepman, lo statunitense Sanford Robey Burns, la messicana Maria Dolores de Bendeguz e l’italiano Francesco Rubino.

Proprio di Rubino, che fu nell’Esecutivo del CISS dal1957 al 1971, è detto che «…era uno degli uomini chiave…», e a lui si deve l’ottima organizzazione dei Giochi Mondiali di Milano 1957, e del massimo riconoscimento del CISS, la “statuette Rubens-Alcais”, nel 1969, per il contributo dato dall’Italia alla diffusione dello sport tra i sordi nel mondo.

Tra i 10 atleti sordi che hanno conquistato più medaglie ai Deaflympic (ex World Games), figura al primo posto il tiratore italiano Giovanni Calissano, con ben 19 medaglie d’oro, 14 d’argento e 5 di bronzo conquistate in 8 edizioni dei Giochi quadriennali a cui ha partecipato, mentre tra i 10 atleti sordi che meglio si sono distinti anche alle Olimpiadi “normali”, è evidenziato ancora un italiano, il lottatore Ignazio Fabra, con due medaglie d’argento conquistate nel 1952 Helsilky e poi ancora nel 1956 (Melbourne), mentre alle Olimpiadi del 1960 (Roma) e del 1964 (Tokio) pur non essendo salito sul podio, aveva ottenuto posizioni di tutto rispetto (5° e poi 4° posto).

Il libro contiene quindi le statistiche, con l’elenco dei 33 Giochi disputati, 19 edizioni di quelli Estivi 14 di quelli Invernali, di cui tre si sono disputati in Italia, quelli Estivi di Milano 1957 e Roma 2001 e i Giochi Invernali di Madonna di Campiglio 1983, e tutti i risultati dei vari sport praticati ai Giochi olimpici dei Sordi e si conclude con la foto dei membri del Direttivo CISS 2001, quando era presidente Lovet e suo vice l’italiano Renzo Corti. Il primo è deceduto e il secondo è stato costretto ad uscire anzitempo dal congresso internazionale.

 

2002

 

Presidente:Pietro Matera

Consiglieri:  G. Brambilla, P. Ghezzi, M. Tilocca, G. Teneggi, C. Friggi,  M. Zicari, V. Bilgini, G. Soliani,

 

      Zavattaro Osvaldo: una vita per un ideale

Anche Osvaldo Zavattaro, 88 anni, milanese inossidabile, ha concluso il suo onorato cammino terreno, si è spento domenica 17 novembre 2002.

Osvaldo aveva ricevuto pochi mesi prima, il 30 settembre 2001, durante la conferenza per 50 anni della World Federation for the Deaf, WFD, la medaglia d’oro per essere stato presente come Delegato, il 19 settembre 1951, mezzo secolo prima, al Congresso istitutivo della Federazione Mondiale dei Sordi, e da allora era poi sempre  rimasto sulla breccia del movimento sociale dei sordi, diventando la «memoria storica» degli anni più importanti che hanno esaltato il movimento dei sordomuti milanesi.

Cresciuto al fianco di Prestini, di Alì, di Rubino, di De Carlis, di Pacenza, pionieri dell’ENS e dello sport silenzioso milanese e italiano, Osvaldo Zavattaro ha acquisito da loro, geniali condottieri del movimento silenzioso, la forza morale e la determinazione caratteriale. Non ha mai voluto esibirsi in primo piano come leader, ma è sempre stato sulle barricate del movimento silenzioso di Milano.

Sposato con Franca, ha avuto due figli, Emilio e Franco, di cui il primo è medico e il secondo laureato all’ISEF, ambedue sposati e con prole, dei quali figli e nipoti Osvaldo è molto orgoglioso. Ha sempre saputo, infatti, conciliare l’impegno sociale e sportivo con quello familiare.

Appassionato di sport, fu Technical Delegate del Comité International Sport des Sourds, CISS, per il Tiro a Segno e Commissario Tecnico della Federazione Sport Silenziosi Italiani, sia per il Tiro a segno che per lo sport invernale. Nel tiro a segno, era di casa al poligono della Cagnola, a  Milano, e vanta le scoperte di campionissimi quali Giovanni Calissano, Antonio Endrizzi, Franz Kossler e molti comprimari, mentre nello sci alpino, dove non si sa dire come sia diventato un grande e valido tecnico, essendo la sua cima più prossima il  QT8, montagnetta di San Siro a Milano, eppure ha individuato e condotto a strepitosi successi olimpici il più grande slalomista che lo sci silenzioso può vantare, il cortinese Vittorio Palatini.

L’ultima impresa internazionale di Zavattaro furono i Giochi Mondiali di Los Angeles 1985, egli aveva 71 anni e cominciavano a farsi sentire gli acciacchi, ma fu d’esempio ai «suoi» tiratori e a tutto lo staff azzurro.

Dopo la scomparsa della moglie, Franca, deceduta nel 1990, a Osvaldo parve gli fosse crollato il mondo addosso, ma seppe farsi forza e reagire anche quando, pochi anni dopo, gli acciacchi dell’età si fecero pressanti. Egli si è ripreso e presentato agli appuntamenti della «Terza Età» dell’ENS milanese e alle gite varie del Circolo Ricreativo Culturale della Sezione Provinciale milanese dell’Ente Sordi, l’ultima volta a Cuvio pochi mesi fa; poco dopo un ricovero per un aggravamento improvviso rivelò ancora la sua forza anche di fronte al non poter andare oltre. Ora egli riposa con i giusti e con coloro che, come egli stesso, hanno immolato la loro vita per un ideale, e resta di esempio per chi resta e per coloro che verranno.

 

2003

Presidente:  Pietro Matera

Consiglieri:G. Brambilla, P. Ghezzi, M. Tilocca, G. Teneggi, C. Friggi, M. Zicari, V. Bilgini, G. Soliani,

 

      Lo Sport Silenzioso Italiano nella bufera

La  situazione dello Sport Silenzioso italiano si è fatta molto confusa, dopo le vicende non esaltanti che avevano coinvolto la FISS, Federazione Italiana Sport Silenziosi., che nel giugno 2002 fu commissariata dal CONI.

Il dr. Sergio Melai, dirigente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, avrebbe dovuto appurare le ragioni del grosso ammanco finanziario riscontrato nel bilancio FISS e, dopo aver fatto rapporto alla dirigenza CONI, convocare possibilmente entro sei mesi l’assemblea elettiva per eleggere il nuovo Consiglio Direttivo della Federazione Silenziosa.

L’ammanco economico era certo dovuto alla gestione poco avveduta della dirigenza FISS precedente ai XIX Deaflympics  (estive) di Roma 2001, che per la seconda volta nella storia silenziosa di disputavano in Italia.

La prima volta fu nel 1957 a Milano ed allora quelle Olimpiadi, pur con i pochi mezzi di comunicazione a quel tempo esistenti, furono un grandioso successo di efficienza e di amore per lo sport, mentre Roma 2001 è stato quasi un flop, ed il CONI, che già aveva dato due anni prima un ultimatum  alla FSSI per l’appianamento del bilancio entro il 2002, ha inviato Melai per una verifica e per capire cosa non funzionava. Purtroppo le ragioni della FISS, anziché chiarirsi, si sono ulteriormente complicate e, dopo due infruttuose assemblee «politiche» convocate a Roma il 5 e 6 ottobre 2002 e poi il 22 marzo 2003, dove si era deciso di imporre a Melai  la convocazione dell’assemblea elettiva  entro il 30 giugno di quest’anno,  è nato un Comitato promotore che ha deciso di  costituire una nuova Federazione, questa chiamata Comitato Sportivo Sordi Italiani, C.S.S.I.

L’assemblea costitutiva della CSSI si è tenuta a Roma il 14 settembre 2003, vi hanno preso parte delegati di 63 società sportive, che ha eletto un Consiglio Direttivo con presidente Guido Zanecchia. Poi il dottor Melai, il 26 ottobre, ha convocato a sua volta l’assemblea della FISS, dove pare abbiano aderito 57 società silenziose, delle 120 complessive, che hanno nominato un organigramma a norma dello Statuto del CONI, con presidente Luigi Bove.

Ora ci si può solo augurare che la ragione e l’interesse dello sport possa avere, in tempi rapidi, il sopravvento.

 

2004

Presidente: Pietro Matera

Consiglieri: Brambilla, P. Ghezzi, M. Tilocca, G. Teneggi, C. Friggi, M. Zicari, V. Bilgini, G. Soliani,

 

Sergio Pescatore: caricaturista e sportivo

Nato a Milano il 30 luglio 1951, Sergio Pescatore è un caricaturista molto arguto e facendo onore al suo cognome, un pescatore capace e appassionato.

Aveva due anni quando, in seguito a una malattia infantile, perse completamente l’udito.

Fin da piccolo ha sempre amato disegnare.  Ha perfezionato  la tecnica di disegno presso la scuola speciale «Giulio Tarra», e tutti i suoi libri e quaderni di allora erano zeppi di sue improvvisate caricature.

Egli si considera un autodidatta, ma la sua capacità artistica non è passata inosservata:  ha lavorato per alcune riviste come «L’intrepido dello sport», «Il Giornale di Corsico», «Pesca In»  «FIPSAS», e sono sue le innumerevoli e simpatiche caricature eseguite quasi in un batter d’occhi per la Società Sportiva Silenziosa di Milano.

Anche la passione per la pesca gli è sbocciata da bambino, quando suo padre, per accontentarlo, lo portava al «Porto di Mare», un bacino molto pescoso che allora esisteva nei pressi di Rogoredo. La sua attrezzatura consisteva in un ramo cui era attaccato un filo da cucire con lenza, con cui pescava gambusie. Poi ha conosciuto amici sordi che lo hanno convinto a frequentare la Società Sportiva Silenziosa di Milano e lì è approdato alla sua vecchia passione, la pesca sportiva, ma da allora  con attrezzatura adeguata.

Oltre alla pesca – anzi, prima di dedicarsi alla pesca sportiva – Sergio Pescatore aveva praticato anche altri sport: aveva esordito agonisticamente con la lotta greco-romana, poi con più impegno nell’atletica leggera, corsa veloce, dove ha conquistato sei titoli tricolore ai campionati silenziosi e una convocazione azzurra contro la Francia. Ha stabilito un primato italiano junior neimt. 200 a ostacoli e quattro primati mondiali del Comitè International Sport des Sourds (CISS) nelle staffette 4×100-200-400 e 800; ma erano altri tempi: poi lui non è più riuscito a sostenere i duri allenamenti che l’atletica esige, così ha optato per la pesca, che gli da’ soddisfazioni personali e gli lascia anche tempo per dipingere… dove, oltre che essere autodidatta nelle caricature  di vari importanti personaggi, si è in particolare specializzato a caricaturare se stesso con la propria mania della pesca.Per saperne di più, si può aprire il sito www.pescatoresergio.com

 

2005

Presidente:  Pietro Matera

Consiglieri: G. Brambilla, P. Ghezzi, M. Tilocca, G. Teneggi, C. Friggi,  M. Zicari, V. Bilgini, G. Soliani,

 

Costituito il CUSS, Comitato per l’Unificazione dello Sport Silenzioso

La mestizia di tutti i sordi sportivi è stata di apprendere, il 3 febbraio scorso, che il CONI aveva deliberato di disconoscere la Federazione Italiana Sport Silenziosi, FISS, da Federazione

Associata allo stesso Comitato Olimpico Nazionale Italiano.

L’ENS ha così voluto intervenire per arrivare, dopo un’analisi accurata per ben  capire gli errori commessi nel recente passato, a impostare ora delle strategie progettuali e proseguire con la consapevolezza che ogni cosa è ancora possibile, con il coraggio di intraprendere responsabilmente delle scelte di responsabilità.Così il 30 marzo 2005 si è tenuta, presso la sala consiliare «Vittorio Ieralla», della Sede Centrale ENS, la prima riunione per costituire il«Comitato per l’Unificazione dello Sport Silenzioso Italiano», con la presenza dei Dirigenti ENS e delle Società Sportive che per storia e tradizione sono da ritenersi le pioniere del movimento spor6ivo silenzioso italiano: Milano, Genova Torino, Roma, Bari, Bologna, Brescia, Catania, Napoli e Venezia, oltre al presidente del CSSI, Guido Zanecchia, e all’ex-presidente FISS, Renzo Corti.

Si sono prese in considerazione le varie ipotesi possibili, anche quella di affidarsi al Comitato Italiano Paraolimpico, CIP, perché le società possano fruire di adeguati contributi dal Governo. Tuttavia è prima necessario riunificare le Società sportive, ora in parte tesserate alla FISS e altre al CSSI, ma data la situazione si delibera di tenere un nuovo incontro in aprile, per poter dare le opportune informazioni e poi decidere quale percorso intraprendere.

Alla successiva riunione, il 28 aprile successivo, dopo ampia discussione, si ribadisce che il CUSS procede per la strada intrapresa, e nello Statuto della nuova Federazione dovranno esdserci dei riferimenti precisi che sottolineino  la continuità della storia dello Sport Silenzioso.