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“Una start up per aiutare i disabili come mio figlio”
Gazzetta di Modena del 13.12.2019
“Una start up per aiutare i disabili come mio figlio”
l’azienda. Marcello d’Orsi e la moglie Elena Fellina hanno fondato “All Access Ability”. «Siamo consulenti e mettiamo in contatto domanda e offerta sul mercato».
L’amore dei genitori aiuta a superare ogni barriera, sia essa fisica, architettonica o psicologica. Lo sanno bene Elena Fellina e Marcello d’Orsi, solieresi, che hanno dato vita a una start up denominata All Access Ability: lo scopo è incrociare la domanda e l’offerta di apparecchiature e prodotti nel campo della disabilità. Questo per raggiungere una condizione, per dirla con Alan Stenton, in cui “le disabilità sono unite in un unico ambiente senza vederle”.Elena e Marcello sono i genitori di Gabriele, un ragazzino di 13 anni con pluri-disabilità. Conoscono, pertanto, le difficoltà che si possono riscontrare durante gli spostamenti, per lavoro o per le vacanze e nella vita quotidiana. Marcello ed Elena sono inoltre fondatori dell’associazione “Gli angeli di Gabriele”, a sostegno dei bambini ciechi. «Abbiamo sperimentato, anche attraverso l’associazione, che, nel campo della disabilità, ci si possa perdere nei meandri per le difficoltà che si riscontrato tra settore pubblico e privato – afferma Marcello d’Orsi – Molte volte non si riesce a ottenere le risposte necessarie e questo vale in più campi: sia nel campo del riadattamento domestico, sia in quello turistico. In vacanza, infatti, troppo spesso i disabili non vedono garantiti i propri diritti. Da parte nostra, ci proponiamo di unire la domanda con l’offerta per coprire il fabbisogno delle famiglie delle persone fragili». In più All Access Ability «progetta e realizza ambienti accessibili inclusivi utilizzando le più avanzate tecnologie nel campo delle neuroscienze, robotica e domotica per garantire il massimo confort degli ambienti. E il nostro intento è fare capire alle imprese che mettendosi in rete, senza rimanere arroccate entro i propri confini, possono creare un business». Se Marcello ricopre il ruolo di disability manager, Elena è la titolare della start up. Accanto a loro operano altre due figure: il marketing manager Stefano Colletta e l’healthcare manager Maria Grazia Marchi. I clienti della start up, sono sia in Italia, sia all’estero. «Oltreconfine abbiamo acquisito visibilità soprattutto dopo avere ricevuto un prestigioso premio internazionale a Londra lo scorso anno – racconta Marcello – Si tratta di un riconoscimento nell’ambito di un contest per le strutture ricettive di lusso». E l’obiettivo è incrementare sempre di più l’export con orizzonti che puntano a Dubai 2020. «Il grande Expo sarà una vetrina importantissima, abbiamo già partecipato a una fiera in questo paese degli Emirati e puntiamo a espanderci ulteriormente». «Dalla nostra esperienza possiamo concludere che le barriere architettoniche vanno eliminate sia dal punto di vista fisico, sia psicologico e sensoriale – aggiunge d’Orsi – La nostra azienda ha partner esterni: ci definiamo consulenti all’interno della start up. E ci auguriamo di portare sempre più in alto la conoscenza necessaria per operare nel settore della disabilità». Tra le battaglie condotte da Marcello c’è anche quella di sostituire, a tutti gli effetti, il simbolo della disabilità con l’uomo vitruviano di Leonardo. «L’Onu ha varato la nuova immagine di ispirazione leonardesca – conclude – Di certo più rispettosa ed efficace della carrozzella».
di Serena Arbizzi