Dall’udito essenziale all’essenzialità dell’udito, come contrastare la sordità 

Un problema spesso fonte di molti altri problemi. Un incontro con l’Ulss2 sabato 26 maggio a Treviso.

TREVISO. Tendenza alla solitudine, depressione, calo dell’attenzione, affaticamento, difficoltà di orientamento e non solo. Sono problemi che molto spesso vengono genericamente attribuiti al progredire dell’età. In molti casi sono però determinati dalla sordità. Intervenire nei giusti tempi nella correzione del calo di udito può impedirne queste complicazioni. “Dall’udito essenziale all’essenzialità dell’udito” è il tema dell’incontro che si etrrà sabato 26 maggio prossimo a Treviso, presso la Sala Convegni dell’Ospedale Ca’ Foncello, con inizio alle 9.00. Un evento, organizzato dall’Unità Operativa di Audiologia e Foniatria, diretta dal professor Cosimo De Filippis.

L’Unità operativa complessa di Audiologia e Foniatria dell’Ospedale Cà Foncello di Treviso, è una struttura a Direzione Universitaria in convenzione con l’Università di Padova. E’ centro di riferimento regionale e nazionale dalla sua istituzione, circa 20 anni, per tutte le malattie infiammatorie dell’orecchio e delle sordità. Si effettuano tutte le terapie mediche, chirurgiche e riabilitative delle sordità sia infantili che dell’adulto. Dalla sua istituzione sono stati effettuati oltre 500 impianti cocleari sia nei bambini che negli adulti. Con questo incontro vuole sottolineare la necessità di un approccio multidisciplinare sia diagnostico che riabilitativo che unisca le competenze audiologiche, neuropsicologiche, logopediche, dei tecnici audioprotesisti, degli insegnanti.

“La medicina ha spesso affrontato le diverse malattie singolarmente, come se gli organi e gli apparati agissero e vivessero indipendentemente gli uni dagli altri – sottolinea il professor Cosimo De Filippis -. Oggi si comprende sempre meglio che non è così e che la funzionalità ottimale di qualsiasi singolo sistema richiede la salute complessiva di tutto l’organismo. L’ipoacusia può presentarsi ad ogni età. Per questo è fondamentale eseguire la diagnosi precoce delle ipoacusie infantili, in quanto l’udito è essenziale per lo sviluppo linguistico del bambino e per le sue capacità di apprendimento. Adulti o bambini, insomma, una cosa è certa: non bisogna mai abbassare la guardia. La perdita uditiva sia monolaterale che bilaterale va compresa nei suoi molteplici aspetti uditivi ed extrauditivi e trattata, per non dover rinunciare ad una buona qualità della vita”.

“E’ sempre più indispensabile – prosegue – prestare attenzione ai pazienti ed alle loro famiglie, al mondo dell’associazionismo come l’ASI- Affrontiamo la sordità insieme, perché proprio dando voce a chi soffre si può capire meglio e magari cercare di risolvere le problematiche. Se non s’interviene nei giusti tempi, l’ipoacusia provoca: compromissione dell’ acquisizione e dello sviluppo del linguaggio, delle abilità di comunicazione, della comprensione del linguaggio, non regolare maturazione cognitiva, stati d’animo negativi, rabbia e irritabilità, stress, affaticamento e tensione, depressione, tendenza alla solitudine, isolamento dal mondo sociale , Pericoli dovuti all’abbassarsi della soglia di attenzione, peggioramento delle prestazioni lavorative , problemi nel ricordare le cose o nell’orientarsi, declino cognitivo. Molte persone attribuiscono questi problemi all’invecchiamento ma, in realtà, è proprio la sordità che contribuisce in maniera determinante a svilupparli”.

Fonte: Treviso Today del 24-05-2018