“Il mio sogno: una sala cinema per sordi”

L’INTERVISTA. Fabrizio Savarese, non udente bresciano, racconta la sua personale battaglia per abbattere le barriere non solo architettoniche ma soprattutto culturali.
Il 34enne appassionato di film grazie alle multisale Oz e Wiz ha ottenuto la programmazione di pellicole sottotitolate in italiano.

BRESCIA. «I sogni son desideri, di felicità…» dice Cenerentola, invitando a sognare e sperare fermamente perché «il sogno, realtà diventerà». Certo, c’è sogno e sogno. Ma quando l’obiettivo è chiaro, e la tenacia impavida, i risultati arrivano. Fabrizio Savarese ne è l’esempio lampante. Trentaquattro anni, nato a Crema e residente a Brescia, impiegato al Civile, è sordo dalla nascita. Grazie a un impianto cocleare sente suoni e voci, «anche se non in modo così selettivo da sentire distintamente», chiarisce. Fabrizio fin da piccolo ha assaporato lo stupore e la meraviglia del cinema. Ma aveva un sogno, appunto: una sala dedicata ai non udenti con film sottotitolati per trasformare la visione in un grande momento di condivisione. Un modo per coltivare amicizie, «uscire di casa e non chiudersi in solitudine, abbattendo non solo le barriere fisiche, ma culturali» per un cinema «aperto a tutti, senza differenze». Il primo film che ti ha colpito, lo ricordi? «Batman, era il 1989. Andai a vederlo a Crema insieme al mio amico d’infanzia Luca. Poi nel 1996 ho visto con mio padre Indipendence day. Non avevo mai visto tanti effetti speciali, ne sono rimasto colpito. È diventato il mio film preferito. Mi piacciono tanto anche i film storici e le storie vere che mi fanno capire le diverse realtà che ci sono al mondo». Chi non ha problemi di udito dà per scontato molte cose. Puoi spiegarci cosa significa guardare un film senza sottotitoli? «Rende la visione confusa, noiosa e difficile. Non riesco a capire cosa dicono gli attori e quindi mi innervosisco ed è frustrante. L’unica cosa che posso fare è guardare i movimenti degli attori e cercare di capire più o meno la storia. Il problema è che molto spesso non posso neanche leggere le labbra; ci sono alcuni film che hanno il narratore e io non posso sentire quello che dice. Stesso problema in televisione: mia moglie (anche lei è sorda) vorrebbe vedere il programma televisivo “C’è posta per te!” su Canale 5 con i sottotitoli in italiano. Ha anche provato a mandare una mail a Mediaset per chiederli, ma non c’è stato nulla da fare». Quando hai iniziato a sentire la necessità di una sala dedicata a chi non sente? «Ho sempre amato il cinema, ma finché ero bambino mi bastava l’immagine. Oggi che sono cresciuto voglio poter capire la storia. Un giorno grazie a un amico ho scoperto che in alcune città italiane proiettavano film stranieri con sottotitoli in italiano al cinema. “A Brescia no… come è possibile?” mi sono detto».Così ti sei rivolto a «Il Regno del Cinema»…«Sì, devo ringraziare il proprietario delle Multisala, David Quilleri, che ha accolto la mia richiesta e l’ha trasformata in realtà e i responsabili dei cinema, Omar e Lorenza, che mi avvisano per la programmazione settimanale. Ho avuto sostegno anche dal consigliere comunale Alessandro Cantoni, da Gianmario Fusardi e Ida Ferrari che sulla pagina Facebook “Iliber de Bresa” ha sensibilizzato i sordi». Dove e quando vedere i film con sottotitoli? «Ogni martedì il film originale con sottotitoli è proiettato alle 15.30 – 18.30 – 21.30 al cinema Wiz. Ogni giovedì alle 20 al cinema Oz. Sarebbe bello se l’iniziativa si diffondesse. Magari anche le persone che sentono poco, come gli anziani, potrebbero venire al cinema e godersi un bel film». È un’esigenza che hai avvertito anche in altre persone?«Il problema è uguale per tutti noi sordi, perché in qualche modo ci esclude e non è legato soltanto al cinema, ma anche alla televisione. Vedere il film in una sala di cinema con mia moglie, gli amici o con i miei genitori è una bellissima cosa. Vedere un film con sottotitoli per me significa capire tutto e questo mi coinvolge di più, mi fa sentire parte della storia. Anche se oggi su internet si possono vedere tutti i film, andare al cinema è magico». Hai anche dato vita a un gruppo per appassionati di cinema su Facebook. Come sta andando l’iniziativa? «Sta andando molto bene, ha circa 12.500 iscritti. La pagina si chiama Movie New. Pubblichiamo le trame dei nuovi film in uscita, ma anche opinioni, suggerimenti, recensioni e curiosità. Tutti possono scrivere, sempre nel rispetto degli altri». Fabrizio, i tuoi sogni non finiscono qua. Stai già pensano a nuovi passi…«Un altro progetto che sto per promuovere è portare i bambini sordi (ad esempio gli alunni della scuola Audio-fonetica di Mompiano) al cinema Oz e Wiz a vedere film d’animazione con sottotitoli in italiano. Ho già avuto qualche colloquio e sto aspettando arrivino le risposte».

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Sottotitoli h24: battaglia social di Sara.

Che sia cinema o televisione, tutti hanno il diritto di accedere alla comunicazione, anche i sordi. #FacciamociSentire è l’hashtag con il quale Sara Giada Gerini, atleta cagliaritana della Nazionale pallavolo sordi, ha dato vita a una campagna social di sensibilizzazione. Una battaglia di civiltà per ottenere i sottotitoli 24 ore su 24 e far cadere il muro che divide udenti da non udenti. Era il 2016 e nonostante il messaggio in video sia diventato virale, c’è ancora molto da fare. «Come Fabrizio, condivido pienamente che i sottotitoli sono uno strumento di comunicazione globale per tutti. Compresi gli stranieri, anziani e udenti – commenta Sara Giada Gerini, contattata su Facebook -. Non posso che sostenere la sua iniziativa».

di Paola Buizza

Fonte: Bresciaoggi del 18-02-2018