Sordità e integrazione: concluso il master per 14 docenti specialistici

BRESCIA. Sordità-istruzione, un binomio importante per il corretto inserimento nella società degli studenti sordi, la cui didattica richiede un approccio particolare per la sua accessibilità. Formare gli educatori diventa quindi fondamentale per rispondere, nel miglior modo, ai bisogni dei bambini con difficoltà specifiche di apprendimento. Un apporto importante, in tal senso, è il master in «interventi specializzati per il sostegno all’integrazione scolastica degli studenti sordi» organizzato dall’Università Cattolica in partnership con la Fondazione Pio Istituto Pavoni e l’Ente Nazionale Sordi, l’Assessorato alla Pubblica Istruzione ed ai Servizi Sociali della Provincia di Brescia, l’Ufficio scolastico territoriale di Brescia e il Dipartimento di audiologia e foniatria Pediatrica degli Spedali Civili. Un percorso di studi che si è concluso con la discussione delle tesi dei quattordici gli studenti che vi hanno partecipato. Provenienti da diversi percorsi formativi e professionali (psicologi, educatori, insegnanti di sostegno, logopedisti), gli studenti si sono confrontati sulle sfide poste per una reale inclusione del bambino sordo nella scuola.Il master ha offerto ai partecipanti la possibilità di acquisire conoscenze in merito agli effetti che la sordità determina sui processi evolutivi e di apprendimento oltre a competenze specialistiche sulle metodologie e sulle tecniche necessarie per progettare e realizzare interventi didattici ed educativi, per la valutazione delle potenzialità presenti e per la gestione di una efficace relazione di aiuto con lo studente e la sua famiglia. ATTRAVERSO l’esperienza di stage, che ha associato alla teoria la pratica, i partecipanti hanno potuto confrontarsi direttamente con le difficoltà, i bisogni e le risorse presenti nei ragazzi con sordità, nelle loro famiglie e nell’istituzione scolastica per arrivare a una diversa rappresentazione della condizione di sordità che non può essere considerata come esaustiva e centrale nella definizione dell’identità personale. L’intero percorso formativo ha consentito inoltre di individuare concrete strategie e modalità operative per una integrazione scolastica non pensata unicamente come una questione didattica o di relazione con l’insegnante di sostegno ma come progettazione che trasforma l’inserimento di un bambino con difficoltà, ma comunque con abilità differenti, in una opportunità di apprendimento per tutti in un contesto scolastico accogliente e in grado di promuovere senso di appartenenza e valorizzazione di ogni studente.

Fonte: Bresciaoggi del 02-11-2017