Il bimbo con impianto, piange  – Associazione Italiana Liberi di Sentire Onlus

Prima di scrivere questa newsletter ho riflettuto molto, soprattutto per vigliaccheria, perchè non
avevo e non ho nessuna voglia di ricevere insulti dalle signore sfacebookkate che girano sui social
senza alcun controllo da parte dei responsabili dei forum (…o magari con il loro tacito assenso !!!).
Però mi sembra una cattiveria e anche un pò immorale non intervenire e quindi ecco i fatti.
Non è infrequente che qualche mamma segnali sui forum che il proprio piccolo pianga non
appena indossi o si accenda il processore dell’impianto cocleare.
I consigli che riceve dalle mamme tutttologhe, alle quali si unisce qualche pensionato sordo, sono i più
disparati, ma è evidente che il bambino continua a piangere, nonostante i sapienti pareri.
Orbene, nella grandissima maggioranza dei casi, le cause del pianto sono solo due: magnete troppo forte
o mappa sbagliata.
E’ chiaro che il centro che ha eseguito la chirurgia dovrebbe risolvere i problemi che, peraltro, sono
abbastanza semplici da gestire, ovviamente per chi lo sa fare e non sempre è così. Qualche responsabilità
ce l’hanno le organizzazioni dei pazienti che invece di richiedere maggiori professionalità, si occupano di
tirare la volata alle aziende audioprotesiche per evitare le gare d’appalto, ma di questo ne abbiamo già
parlato e, non ne dubiti, ne parleremo ancora.
Perchè un magnete troppo forte provoca dolore ? Il motivo è riconducibile ad una ischemia (mancanza di
circolazione sanguigna) nella zona di contatto che si evidenzia con un rossore come quello della fotografia.
Se si insiste si può arrivare alla necrosi cutanea e allora sono guai.
I consigli spesso riguardano l’uso di unguenti miracolosi, ma la soluzione è: rimuovere l’antenna finche
la cute non recupera il corretto colorito e l’uso di una magnete adeguato allo spessore della cute
del bambino. Ad esempio per Cochlear il magnete più indicato in un bambino è quello con potenza 1/2.
Il problema delle mappe sbagliate è invece molto più complesso.
Lasciate perdere le mamme che consigliano di aumentare gradualmente i volumi del processore perchè
non hanno capito che non stiamo parlando di protesi acustiche e che quel tipo di controllo è stato inserito
dalle aziende, probabilmente, per non andare nei guai. Guarda caso non è improbabile che chi fornisce quei
consigli sia anche un portavoce (spesso di autodefinisce consulente !!) acritico delle aziende.
La mappa consiste nel rilievo delle risposte del paziente a due quesiti per una serie di suoni:
qual’è l’intensità minima che produce una sensazione e qual’è quella massima che è prossima al
fastidio. Da questa definizione potete capire che identificare la soglia prossima al fastidio in un bambino
molto piccolo, richiede una professionalità di alto livello. I professionisti che si occupano di queste
valutazioni sono gli audioprotesisti perchè sono le stesse usate per la regolazione delle protesi acustiche.
Perchè il problema è quindi complesso ?
Semplice: perchè gli audioprotesisti non effettuano le mappe !!!!!!!!
….anche qui ce ne sarebbe da dire sulle associazioni o sui forum di Facebook, ma ci torneremo.
Da quanto detto appare più che evidente che le mappe in un bambino piccolo possono essere eseguite
sicuramente in modo corretto solo nei centri con personale abituato a questo tipo di attività, quindi
audioprotesisti in pianta organica al centro chirurgico. Le eccezioni ovviamente ci sono e non sono rare, ma
la logica è quella descritta.
Cosa fare quindi se un bimbo piange e il magnete è quello corretto ?
Semplice: consiglio di rivolgersi ad un centro con personale preparato per questo tipo di attività e cioè che
provveda anche alle regolazioni delle protesi e se fa questo vuol dire che è esperto anche con le mappe
cocleari !!!.
Generalmente questi centri hanno anche uno spiccato senso etico per cui rispondono con immediatezza
alle richieste di aiuto……magari non sono umani come direbbe qualche gestore di forum…..però sanno fare
il loro mestiere e questo lo dico io.
Chi non riuscisse a risolvere il problema mi scriva pure *.
Sandro Burdo
responsabile.scientifico@liberidisentire.it